lunedì 16 marzo 2009

osservazioni avverso Deliberazione del Consiglio Comunale n. 16 del 02.02.2009

Al Sindaco
Sig. Franco Miracoli
Comune di Gaggiano (MI)

OGGETTO: osservazioni avverso Deliberazione del Consiglio Comunale n. 16 del 02.02.2009 “Rinnovazione della procedura di adozione del P.I.I. Ex Consorzio Agrario di via Marconi – in variante al vigente PRG – presentato dalla Società Immobiliare Elle srl, già adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 47 del 24.09.2008.

Questo Comitato NO7 Piani spontaneamente costituito tra cittadini gaggianesi, avente come Presidente il Sig. Sacchi Silvano e come Coordinatore il Sig. Gregori Tiziano, con sede in Gaggiano (MI), via Marconi 16, in virtù della procedura di rinnovazione della procedura di adozione citata in oggetto e a seguito di diverse riunioni effettuate con i cittadini locali, presenta le osservazioni che qui di seguito si illustrano.

Prima osservazione di carattere generale
Prima di tutto si fa rilevare che lo scopo di questo Comitato non è solo quello di opporsi alla sopraelevazione fino a 7 piani di un edificio nell’area ex Consorzio, ma quello di essere portatore anche di interessi diffusi per quanto riguarda l’area in questione e per di più come si dirà più avanti, anche per ciò che riguarderà gli interventi urbanistici in tutto il quartiere Torretta.
Premesso ciò l’area in questione è organicamente inserita in una zona urbana dove sono previste trasformazioni urbanistiche più ampie, che non riguardano solamente il raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara con le relative attrezzature, la riqualificazione ambientale della piazza IV Novembre e il sistema della mobilità, ma anche il destino futuro delle aree situate tra la ferrovia e le strade statale/provinciale, denominata dal PRG vigente ZS.2.a e ZS.2.
Questa particolarità richiederebbe un progetto organico più vasto in grado di definire l’assetto spaziale complessivo (urbanistico, ambientale, funzionale e della mobilità coinvolgendo, oltre le aree ferroviarie, le aree suddette. Spezzettare in singoli progetti attuativi una zona così importante, invece di ricorrere ad un progetto complessivo (sempre realizzabile comunque in parte e in tempi diversi così come è previsto nell’art. 93 comma 3 L.R. 12/2005), vuol dire in genere demolire e rifare ciò che si è fatto prima quando non si connette organicamente con quello che si realizza dopo e, soprattutto, vuol dire rinunciare ad una visione unitaria dell’interesse pubblico, per quel che riguarda la riqualificazione ambientale e la riorganizzazione urbanistica della zona, facendo prevalere l’interesse del privato.

Seconda osservazione sulla qualità ambientale e la sostenibilità dell’intervento
Già le sintetiche previsioni progettuali sul verde privato e pubblico non danno nessuna indicazione sulle specie vegetali da mettere a dimora che devono essere adatte all’ambiente climatico della zona.
La bozza di convenzione,a proposito della sostenibilità dell’intervento, non prescrive nessun vincolo per la Immobiliare Elle srl, proprietaria dell’area in questione, sull’uso di fonti energetiche rinnovabili, di materiali edilizi eco-sostenibili, per non parlare del recupero e riciclo dell’acqua già utilizzata a fini non potabili, di tetti e pareti verdi che “catturano” l’anidride carbonica. Ad onor del vero in questa bozza di convenzione, nonostante l’accertata presenza nelle aree dell’ex Consorzio di due grosse e vecchie cisterne, dove venivano versati petroli e gasolio, non troviamo nessuna norma particolare che costringa la Elle srl a presentare un’indagine tecnica, da far verificare all’ARPA, sullo stato di inquinamento di suolo e sottosuolo.
Inoltre nel P.I.I. ripresentato non vi è nessuna valutazione di impatto ambientale (VIA) dell’insediamento soprattutto in una zona urbana già interessata dagli spostamenti dei pendolari che utilizzano il treno. Per esempio, limitandoci al solo impatto provocato dall’incremento veicolare (tralasciando gli impatti sui servizi pubblici, sul consumo dell’acqua, sullo smaltimento dei rifiuti, ecc.) per più di 50 famiglie previste (e non sono una quarantina come disse l’Assessore Pezzotti alla ri-presentazione in Consiglio Comunale del 2 febbraio c.a.) e tenendo conto che mediamente nella provincia circolano due automobili per famiglia, avremo almeno più di 100 nuovi autoveicoli nella zona considerata. A questo numero prudenziale và aggiunto il numero degli altri veicoli a motore richiamati dalla presenza della nuova superficie commerciale/terziaria ricavata nell’edificio recuperato di via Marconi, valutabile in 40 al giorno (qualora venisse autorizzata l’apertura di un bar) o più (qualora venisse autorizzata l’apertura di un ristorante).
Questo impatto (e lo stesso ragionamento vale per gli altri) si può assorbire senza nessun peggioramento delle condizioni ambientali di vita delle persone, in particolare nella zona urbana compresa tra il Naviglio Grande e la stazione F.S., oppure no?
A questa domanda anche questo P.I.I. riadattato, come il precedente, non dà alcuna risposta!

Terza osservazione: riadozione del P.I.I. con effetti “in pejus” dal precedente P.I.I.
Comunque entrando nel merito dei contenuti urbanistici dell’intervento riadottato, si nota uno sviluppo “in pejus” rispetto al precedente P.I.I., ancora a discapito della vivibilità e salubrità della cittadinanza residente (valori di interesse pubblico).
Con questo nuovo progetto si è tentato di dare parvenza di ascolto a quanto detto dal Comitao NO7 piani, dalla Provincia di Milano e dalle istanze presentata alla Sopra Intendenza (che fino ad oggi, ancora, non ha risposto). Con i nuodi disegni in progetto si è cercato di camuffare la sostanza rendendo i nuovi prospetti edificatori consoni con gli altri adicenti. Ma “dentro” cosa c’è?
Fermo restando la previsione di 130 nuovi abitanti (ma saranno qualche decina in più come si dimostrerà più avanti) il P.I.I. riadottato, che assume il carattere di variante al P.R.G. e al P.T.C.P., prevede secondo l’art. 4 della Bozza di convenzione, una volumetria residenziale di nuova costruzione pari a 14.093 mc anziché di 13.950 mc (come da Bozza di convenzione prevista nel precedente P.I.I. decaduto), circa 18 nuovi parcheggi sul lato ovest (adiacenze campo Freccia Azzurra) e qualche nuovo parcheggio nella p.za IV Novembre che può essere contato sulla punta delle dita (non si dimentichi che esistono già i parcheggi sulla p.za IV Novembre e lungo la via Marconi).
Ora facendo dei semplici conti per quanto sopra detto, se è pur vero che non si farà una torre di 7 piani (pensando così di accontentare le richieste del Comitato), si cerca di celare alcune verità: resta l’altezza esistente del silos nel quale saranno ubicati 5 piani + 1 soppalco (quindi siamo a circa 6 piani), si attua ancor più una speculazione edilizia (vedi l’aumento delle volumetrie residenziali anzi dette), ed essendo che le tipologie residenziali nel complesso corrispondono ad appartamenti di 1,2,3 camere da letto sul piano o in duplex oppure appartamenti su più livelli, è molto improbabile che i nuovi abitanti preventivati siano solamente 130. Difatti si consideri inoltre che l’edificio ubicato sulla via Marconi prevede, oltre all’intervento al piano terra nel quale verrebbe autorizzata l’apertura di un bar o addirittura di un ristorante (!), anche un intervento residenziale sul primo piano. Consideriamo pure che l’Assessore Pezzotti ha riferito in Consiglio Comunale che i box interrati (privati e quindi possibili di vendita o affitto per altri privati) sono un centinaio: quindi gli appartamenti di nuova costruzione non potranno che essere superiore a 50, e non “una quarantina” come lo stesso Assessore Pezzotti ha detto in Consiglio Comunale del 2 febbraio c.a.

Quarta osservazione sulle difformità del P.I.I. con le indicazioni del vigente PRG
Nel dettaglio: premesso che il P.I.I. è uno strumento urbanistico di iniziativa privata che può prevedere, per legge, trasformazioni contrastanti con le indicazioni di un piano generale comunale vigente (sia esso un PRG o un PGT), che costituiscono “varianti automatiche” a quest’ultimo piano, è utile ricordare che tali difformità,quando sono condivise dagli enti pubblici di governo del territorio, dovrebbero essere giustificate da precisi interessi interessi generali a favore delle comunità locali.
Le maggiori difformità del P.I.I. riadattato col PRG vigente nel Comune di Gaggiano sono le seguenti:
a) si prevede la realizzazione di una volumetria maggiore di quella ammessa dalle norme tecniche di attuazione (NTA) sulle aree dell’ex Consorzio. Applicando l’altezza virtuale di metri 3,30 dell’art. 4 delle NTA, la volumetria totale degli edifici esistenti è pari a 12.101,76 mc., mentre il volume totale degli edifici esistenti è pari a a 12.101,76 mc., mentre il volume totale indicato dal P.I.I. è sempre stato pari a 15.500 mc, con un incremento di 3.398,24 mc., pari a un aumento in percentuale di circa il 25% rispetto all’esistente. A nulla vale il tentativo di nascondere questa sostanziale difformità illustrando nella tavola del progetto un calcolo dei volumi esistenti tenendo conto delle altezze effettive degli edifici produttivi. Tutti sanno (o dovrebbero sapere) che oggi nella pianificazione urbanistica per rendere simili i volumi degli edifici industriali dimessi coi volumi residenziali, si moltiplica la superficie lorda di pavimento totale (3.667,20) per una altezza pari a metri 3,00 (non 3,30) che nel nostro caso porterebbe ad una differenza tra la volumetria esistente e quella di progetto ancora maggiore: 11.001,6 mc. esistenti, contro i 15.500 mc. di progetto = 4.498,4 mc. che sono almeno più di una decina (forse 15) di appartamenti in surplus – “in regalo”! Possibile che questa Amministrazione comunale non se ne sia accorta?
b) E’ prevista la formazione di un giardino pubblico su parte delle aree dell’ex Consorzio con il recupero di un edificio da destinare non solo a funzioni terziarie private ma anche a funzioni pubbliche. Si prevede pure l’acquisizione pubblica dell’edificio assoggettato all’intervento di recupero. Queste prescrizioni normative che hanno una forte valenza pubblicistica, sono state anch’esse totalmente abbandonate dal P.I.I.
Le suddette difformità del P.I.I. con le indicazioni della strumentazione urbanistica generale vigente nel Comune di Gaggiano, non sono certo a favore dell’interesse pubblico: l’aumento della capacità insediativa e delle funzioni private, incrementa solamente il profitto e la rendita dell’operatore privato.

Quinta osservazione sugli standard di qualità
Gli standard di qualità corrispondono a quelle opere pubbliche d’interesse generale, realizzate direttamente dai titolari del P.I.I. all’esterno dei relativi comparti, o in altre parti delle città, che i Comuni possono richiedere proprio in compensazione de vantaggi economici assicurati ai medesimi titolari per l’attuazione di insediamenti in “variante automatica” delle previsioni di PRG o PGT vigenti.
Gli standard di qualità sono aggiuntivi agli standard urbanistici che dovrebbero per legge essere reperiti in aree interne ai comparti dei P.I.I. oppure anche monetizzati, come nel caso in questione, dove l’Amministrazione comunale non h ritenuto necessario il reperimento interno o esterno, senza però dimostrare specificatamente che tale scelta è la più idonea per l’interesse pubblico, come è richiesto dall’art. 90 comma 4 della legge regionale n. 12/2005.
Questo Comitato ritiene quindi illegale scomputare la somma della monetizzazione degli standard urbanistici dovuti al Comune di Gaggiano, dalle spese di realizzazione degli standard di qualità a carico della Immobiliare Elle srl, come sembrerebbe voler fare l’art. 10 della bozza di convenzione, per la verità poco chiara nella sua parte finale. Sarebbe opportuno una maggior chiarezza escludendo tale scomputo e ribadendo nella bozza di convenzione, come è prescritto dal citato art. 90, comma 5 della legge regionale 12/2005, l’impegno del Comune ad utilizzare l’ammontare della somma percepita per la monetizzazione, in maniera esclusiva, per l’acquisizione di immobili aree da destinare alla realizzazione di attrezzature e servizi pubblici.
Si ritiene che l’unico standard veramente di qualità sia, a prescindere dalla bontà o meno del relativo progetto proposto, la riqualificazione ambientale della p.za IV Novembre. Tutti gli altri interventi (strada di collegamento fra la piazza e la via S.Invenzio, riqualificazione reti del gas metano, dell’acquedotto e del marciapiede di via Marconi) sembrano normali opere di urbanizzazione primaria comunque necessarie per far fronte ai fabbisogni creati dal peso del nuovo insediamento i cui costi, non solo economici, graverebbero altrimenti su tutta la collettività. In particolare, per ciò che concerne la strada di collegamento fra la p.za IV Novembre e la via S. Invenzio, non risulta da nessuna parte nei documenti del P.I.I. che la Elle srl o il Comune siano proprietari o abbiano l’effettiva disponibilità delle relative aree. Il dubbio che questa opera sia stata messa fra gli standard di qualità da realizzare solo per rendere più appetibile il P.I.I. ma che in effetti è irrealizzabile, è un dubbio più che legittimo.

Sesta osservazione: il problema della viabilità ed i parcheggi
Un minimo di logica pretenderebbe che allorchè si pensi all’edificazione, bisognerebbe far marciare di pari passo le strutture viabilistiche. Invece su queste, chissà perché (non dovrebbero pagarle gli immobiliaristi?), si preferisce sorvolare. Imperdonabile errore. Come la storia urbanistica insegna, dall’era napoleonica in poi, ovunque nel mondo, le strade, i boulevard sono stati realizzati prima degli edifici. Qui che succede in questo contesto? Le (non) soluzioni date nei due P.I.I. sono tutte di segno contrario. Nulla si dice!
Ma almeno è stato previsto il grosso incremento dell’afflusso di traffico che la nuova imponente edificazione velocemente genererà, fermo restando l’altro prevedibile aumento di traffico dato dal bacino d’utenza che beneficerà del raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara? S’è tentati di dubitarne, in quanto l’unica via di accesso e di uscita (via S.Invenzio / intersezione semaforica) resta quel che era. Diciamolo una volta per tutte: il sottopasso tanto sbandierato quale via di sbocco per l’immissione sulla S.S. 494 (Abbiategrasso / Milano) esiste in maniera fraudolenta sulla carta. E’ circa da 1 anno e mezzo che questo sottopasso è stato stralciato dall’accordo dalla stessa maggioranza con le FF.SS.
Un’assessore comunale all’edilizia, un’assessore del traffico e della viabilità e un Sindaco, che tacciono sul problema viabilistico nel suo complesso, permetteteci, fa pensare. L’intersezione semaforica di via S. Invenzio checchè se ne dica, resterà ancora l’unico sbocco in entrata e uscita veicolare di tutto il quartiere Torretta.
Il problema parcheggi resta nella sua sostanza. L’assessore Pezzotti ed il Sindaco Miracoli farebbero bene, tanto siamo prossimi alla primavera e la temperatura serale/notturna è più mite, passare per vedere nel solo parcheggio pubblico di via Marconi, adiacenze del civico 16, che in orari serali (feriali) su 60 stalli disponibili, mediamente 40 sono occupati da veicoli in sosta degli attuali residenti; se avessero pure la bontà di passare durante le ore di punta della mattina, verificherebbero in che stato si trova non solo tale parcheggio ma tutta la carreggiata ad esso circostante. Ci si può non scomodare: basterebbe vedere le foto pubblicate sul sito di questo Comitato: http://no7piani.blogspot.com, che sono state scattate in una normale mattina del 30 ottobre 2008, alle ore 08,00.
Viene così da domandarsi: è possibile accettare in progetto un incremento totale di soli circa 20 parcheggi, rapportato a un aumento di 130 e più nuovi residenti, considerando l’utenza esterna che lascerà la propria auto volendo usufruire del treno regionale? E se effettivamente venisse aperto come ha sempre detto l’Assessore Pezzotti un esercizio bar o addirittura un ristorante, come si fa? Dove andremo a parcheggiare? Quelli già esistenti sono già sufficientemente congestionati (non bariamo considerando nel conteggio totale i parcheggi di p.za IV Novembre, per favore). A suo tempo la Provincia aveva “caldamente consigliato” l’Amministrazione comunale di Gaggiano di incrementare la dotazione di posti auto pubblici in corrispondenza dell’attuale stazione F.S. e di fare attenzione all’accessibilità a nord della stessa sul P.I.I. ormai decaduto. Cosa ne è stato considerato di tutto questo? La società Elle srl in progetto di riadozione del P.I.I. prevede solo una ventina di parcheggi pubblici in più. Può allora questa Amministrazione Comunale nella persona del Sindaco Miracoli e dell’Assessore all’urbanistica Pezzotti, a fronte di quanto sopra dimostrato e dimostrabile e di quanto messo in progetto nella bozza di convenzione, pronunciarsi ufficialmente, una volta per tutte, sulla fattibilità di tutto il progetto che appare a nostro parere evidentemente insostenibile, nonché nel merito viabilistico “dinamico e statico” di tutta detta area? E’ veramente accettabile tutto ciò?
Manca oltre tutto anche un documento di piano, e non c’è il piano di inquadramento. Stiamo in trepida attesa circa le risposte che gentilmente questi destinatari vorranno dare.

Settima osservazione sul contributo straordinario di urbanizzazione
Nella bozza di convenzione del P.I.I. in riadozione, pari pari al P.I.I. decaduto, l’articolo relativo prescrive che per le ricadute urbanistiche dell’intervento (assolutamente non specificate) sulle infrastrutture di carattere generale, la Elle srl versi al Comune, all’atto della sottoscrizione della convenzione, la somma “una tantum” di euro 100.000 (centomila). Tale somma, in realtà, era stata già versata nel mese di giugno 2008 (ora dovrebbe essere stata già restituita dato che si riferiva al P.I.I. decaduto e se ciò non fosse così ci sarebbe da riflettere su quali tipi di accordi si era relazionata l’Elle srl con l’Amministrazione comunale), come “acconto sugli oneri di urbanizzazione secondaria” ovvero, non come somma “una tantum”, e per di più ancor prima che il Consiglio Comunale di Gaggiano abbia approvato il P.I.I.; solo dall’approvazione del P.I.I. e dalla sottoscrizione della convenzione, non ci si stancherà di ripeterlo anche di fronte alle aule giudiziarie, il Comune lecitamente potrà introitare il denaro. Non prima!
Anche in questa riadozione del P.I.I. si fa la stessa cosa. C’è abbastanza da far riflettere una Autorità giudiziaria competente affinchè vagli la sussistenza di atti degni di rilevanza penale.
Del resto è utile ricordare che nella bozza di convenzione tutti gli oneri di urbanizzazione sono previsti a scomputo della spesa che la proprietà delle aree interessate dal P.I.I. dovrebbe sostenere per la realizzazione diretta di opere pubbliche. A quale titolo è stata versata la suddetta somma?
Questa insolita procedura, chiaramente in contrasto con il normale iter burocratico e legislativo di approvazione di un P.I.I., può essere spiegata solamente attraverso le due seguenti ipotesi:
a) è un tentativo della Elle srl di condizionare preventivamente l’esito dell’iter burocratico di approvazione del P.I.I. per ottenere un risultato ad essa favorevole;
b) alla Elle srl è stata assicurata la certezza che il P.I.I sarà approvato.

Queste due ipotesi si potrebbero anche intrecciare e questa procedura, poco trasparente, fa intravedere, nel caso in questione, la possibile esistenza di risvolti collusivi tra il privato ed il pubblico e nel migliore dei casi, l’esistenza di risvolti politici assai deleteri per la democrazia, in quanto i liberi poteri decisionali del Consiglio Comunale (nella sua maggioranza) verrebbero così ridotti ad una semplice presa d’atto di scelte decise altrove.

Note finali
Nell’attesa di risposte scritte (da indirizzarsi al Presidente del Comitato NO7 piani – dr. Silvano Sacchi, via Marconi 16 – Gaggiano), che cortesemente codesta Autorità vorrà riferire per quanto tutto sopra osservato, , si informa che tale Comitato, preoccupato da diverso tempo circa l’approvazione di scelte urbanistiche sinora eseguite su tutto il territorio gaggianese, si farà carico di osservare anche su ciò che riguarderà la ristrutturazione dell’ex stallone della cascina Maggiore. Difatti questa Amministrazione comunale darà come compropartita la cessione di un terreno in fondo a via S. Invenzio su cui verranno costruite due nuove palazzine residenziali (così preventivato fino ad ora: magari saranno 3 o 4).
Vien da domandarsi: saranno previste nuove strade di sbocco, soluzioni viabilistiche, ecc., ecc.? Ma questa sarà un’altra storia. Cordiali Saluti

Il Presidente del Comitato NO7 piani
Silvano dr. Sacchi

Il Coordinatore del Comitato NO7 piani
Tiziano Gregori

Gaggiano, 05 marzo 2009

giovedì 20 novembre 2008

osservazioni/critiche presentate dal Comitato NO7 piani in data 11.11.2008 al Sindaco di Gaggiano (prot. di ricezione: n. 11146)



Al Sindaco
Franco Miracoli
Comune di Gaggiano (MI)

OGGETTO:
osservazioni/critiche avverso la Deliberazione del Consiglio Comunale n. 47 del 24.09.2008 – adozione P.I.I. “ex Consorzio Agrario di via Marconi”.

Questo Comitato apartitico e apolitico spontaneamente costituito tra cittadini gaggianesi, avente come Presidente il Sig. Sacchi Silvano e come Coordinatore il Sig. Gregori Tiziano, con sede in Gaggiano (MI), via Marconi 16, ha finalità partecipative per ciò che riguarda la gestione e i programmi di intervento nell’area denominata “ex Consorzio Agrario” di via Marconi, ed è portatore di proposte per una riqualificazione e uno sviluppo equilibrato, sostenibile e partecipato per l’area in questione.

Le osservazioni che vengono presentate sorgono a seguito dall’adozione del P.I.I. in oggetto indicato che non tiene conto alcuno del profilo ambientale, urbanistico ed architettonico, nonostante che l’area gaggianese ed in particolar modo quella del quartiere Torretta goda di peculiarità invadiate da altri Comuni adiacenti.

Purtroppo il P.I.I. in oggetto, che assume il carattere di variante al P.R.G. e al P.T.C.P. prevede interventi di ristrutturazione e una edificazione pari a un totale di mc. 15.500 (di cui 14.700 mc. di nuova residenza e 800 mc. di nuova superficie commerciale) a fronte di 12.000 mc. possibili in base al PRG vigente, stante la mancanza del PGT. Nella stessa edificazione è prevista una altezza di 25,75 m., con un totale complessivo di 60 nuovi appartamenti, 100 box per i suoi residenti, circa 35-40 parcheggi pubblici, inclusi i 18 già esistenti, sul piazzale della stazione FS, una nuova strada di collegamento da p.za IV Novembre a via S.Invenzio, ecc.

PRIMA OSSERVAZIONE:
nel 2005 l’assessore all’urbanistica Pezzotti Maurizio con lettera prot. 3753 del 22.03.2005 fece delle considerazioni preliminari all’ex proprietario del Consorzio Agrario Provinciale dicendo che: “vanno previsti immobili massimo di 4 piani fuori”, senza “mantenere l’attuale palazzina” ed in sostituzione di essa “uno spazio libero sul fronte di via Marconi”, “la destinazione in parte commerciale andrebbe verificata con indagine di mercato” e, “per quanto riguarda la volumetria, in linea di massima, … 12.000 mc.”.
CRITICA del Comitato NO7 piani:
perché oggi con la delibera indicata in oggetto in poco più di 3 anni, lo stesso assessore stravolge tutto?
Dov’è stata fatta (e se fatta con chi) l’indagine di mercato, dato che si prevedono 800 mc di terziario commerciale?
Perché l’aumento di volumetria da 12.000 mc. a 15.500 mc.? Se riguarda la “pianificazione dinamica come richiedono i tempi moderni” come disse l’ing. Fugazza nel Consiglio Comunale del 23.09.2008, è vero che ci guadagnano le imprese costruttrici, gli operai che ricevono lavoro, l’Amministrazione comunale che ha un beneficio economico di 600.000 – 650.000 euro, ma i cittadini che attualmente vivono lì intorno che benefici hanno? E’ evidente che l’edificio che sarà a costruire, a causa dei volumi eccessivi, a nostro avviso non si raccorda con il tessuto urbano circostante ed esistente nell’area scelta. La struttura in progetto appare sovradimensionata e pure poco sensibile ai temi ecologici perché pare non utilizzi fonti rinnovabili.
E’ possibile che solo la “monetizzazione” è la soluzione più funzionale? In ogni caso le modifiche non sono spiegate!

SECONDA OSSERVAZIONE:
E’ certo che dentro l’area del Consorzio Agrario esistono n. 2 cisterne dell’età di circa 50 anni nelle quali venivano versati petrolio e gasolio. Queste cisterne tutt’ora esistenti sono rimaste deteriorate nel tempo ed hanno avuto bisogno di diverse impermeabilizzazioni per evitare la fuori uscita dei liquidi con possibile pericolo di inquinamento della falda che sotto sta a circa 1,5 m. dalla base delle cisterne.
CRITICA del Comitato NO7 piani:
inopinatamente questa Amministrazione con determina (a firma del Sindaco F. Miracoli) del 22 settembre c.a. ha escluso dalla VAS il P.I.I., nonostante che, quanto meno, possibili pericoli di inquinamento della falda sembrano sussistere.
A tal proposito si rammenta che il vigente Regolamento Locale di Igiene Tipo, vuole che tutte le attività dismesse devono essere preventivamente bonificate affinchè sia dichiarata salubre l’area sulla quale si vorrà costruire.
Così formalmente si invita il Sindaco ad attivarsi congiuntamente all’unità organizzativa dell’ARPA, affinchè chiederà a suo tempo alla società costruttrice, che attivi tutte le procedure e i sondaggi per verificare l’inquinamento del suolo e del sottosuolo, attraverso analisi e carotaggi.

TERZA OSSERVAZIONE: PARCHEGGI, TRAFFICO E VIABILITA’
Nel progetto presentato risulta l’assenza di costruzione di nuovi parcheggi pubblici o meglio, ove se ne parla, si fanno risultare come nuovi quelli già esistenti lungo la piazza IV Novembre, e quelli già in costruzione per conto della RFI (adibiti ad esclusivo utilizzo della mobilità ferro/gomma) e già totalmente recepito dal PTCP.
Non vengono valutati gli impatti a livello ambientale, di inquinamento acustico e atmosferico. L’unica uscita viaria resta quella sul semaforo di via S. Invenzio
CRITICA del Comitato NO7 piani:
i parcheggi pubblici o di interesse pubblico sono assenti e devono esistere anche quelli interni all’ex area Consorzio dato che è prevista un’area commerciale.
Non sono state fatte analisi accurate, se non almeno superficialmente, riguardante i prevedibili “carichi di utenza” che si verranno a ripercuotere nello stesso quartiere a livello di traffico e di problemi di viabilità.
Il tracciato della nuova strada che si vuol costruire non risulta essere totalmente né del privato lotizzante, né del Comune, né tanto meno “disponibile”, come vuole la vigente normativa regionale e comunque va a terminare a “cul de sac”. Non sarà certo risolutiva una eventuale variazione della fase semaforica sull’intersezione della via S.Invenzio, idonea a far smaltire il traffico veicolare in uscita/entrata, aumentato (su un calcolo di 50-60 appartamenti) di almeno 100 autoveicoli in più.
Nonostante che l’area edificatoria si trovi a 30 metri dalla linea ferroviaria, a ridosso del centro storico del paese, è parere di questo Comitato che detta area resta interessata dal PTCP provinciale, perché posta a 30 metri dalla linea ferroviaria Milano-Mortara. A tal proposito si informa che questo Comitato è stato convocato dall’assessore P. Mezzi della Provincia di Milano per relazionare a riguardo.
Sarebbe invece auspicabile che prima di autorizzare la costruzione di queste palazzine, l’Amministrazione comunale si attivi in maniera decisa presso la Provincia affinchè sia costruito quel ponte (tangenzialina ovest) di collegamento tra Rosate e l’allacciamento lungo la S.S. 494, il cui carico veicolare attualmente si riversa costantemente lungo le vie locali del Comune.

QUARTA OSSERVAZIONE: IL CONSORZIO AGRARIO
Non è menzionata alcuna ipotesi di riqualificazione della struttura del Consorzio Agrario
CRITICA del Comitato NO7 piani:
dovrebbe essere interesse della stessa Amministrazione Comunale far riconoscere alla attuale struttura consortile un interesse storico o etno antropologico (c.d. “tutela monumentale”), come avvenuto in quello di Corbetta (MI).
Difatti l’attuale struttura edificatoria è così composta:
n. 1 palazzina parallela alla via Marconi, costruita agli inizi del 1900 per latteria e poi destinata all’uso di uffici del Consorzio (piano terra) e abitazioni (al primo piano);
n. 1 torre di carico + silos a 10 campate (con varie celle), costruiti agli inizi degli anni ‘20 proprio per l’attività del neo-Consorzio, destinate allo stoccaggio e lavorazione di frumento, mais e orzo;
n. 1 capannone adibito uso magazzino costruito agli inizi anni ’80.
Esiste per di più un altro tipo di tutela oltre a quella “monumentale”: la “tutela paesaggistica”.
In inerzia di questa Amministrazione comunale, il Comitato NO7 piani si è attivato presso la Sovraintendenza competente affinchè ne verifichi la salvaguardia. Perché questa Amministrazione non pensa preventivamente di salvaguardarla?

QUINTA OSSERVAZIONE: VERSAMENTO CON INTROITO DI EURO 100.000
Le fasi procedurali che riguardano il P.I.I. sono in sostanza quattro: adozione del P.I.I. – osservazioni sul P.I.I. – approvazione del P.I.I. – convenzione con la società costruttrice.
CRITICA del Comitato NO7 piani:
le quattro fasi sono ben scandite nel tempo. Attualmente ci si trova nella seconda e si è a conoscenza che la società Elle srl ha già versato, come acconto di oneri di urbanizzazione secondaria (ordinativo di incasso n. 2609 del 19.06.2008) la somma anticipata di euro 100.000 (centomila/00).
Prima di tutto è doveroso dire perché questa Amministrazione comunale ha vagliato questo progetto della “Elle srl”, che non comprende i necessari parcheggi pubblici, mossa solo da una irrefrenabile volontà di far costruire al più presto (i fatti occorsi da giugno a oggi lo confermano). Ma ciò che più conta è rilevare che qualsiasi somma è legittimamente stanziabile solo nella quarta fase e cioè solo quando, effettuati i preventivi passaggi, si arriva alla convenzione. Credendo che possa trattarsi di una clamorosa svista, si è del parere che questa Amministrazione comunale debba necessariamente restituire detta somma alla società Elle srl. In difetto di ciò questo Comitato riferisce che trascorsi 15 giorni, senza prova di restituzione dell’importo di euro 100.000, si attiverà presso la Procura della Repubblica competente in sede penale per far verificare se detto introito costituisce reato secondo le vigenti norme del codice penale, con conseguente richiesta di sequestro penale della somma stessa, dato che sarebbe illecitamente acquisita.

SESTA OSSERVAZIONE: VAGLIO DI LEGITTIMITA’
Il P.I.I. è stato adottato attraverso la normativa regionale, legge 12/2005.
CRITICA del Comitato NO7 piani:
si ravvisano violazioni cui agli articoli 90 commi 1 e 4, 91 comma 1 e 92 commi 3 e 4 della legge regionale 12/2005.
Difatti: il P.I.I. adottato risulta totalmente privo delle analisi dei carichi di utenza; manca di qualsiasi proposta che riguarda l’interesse pubblico (leggasi parcheggi pubblici); viene adottato modificando l’obiettivo riqualificativo del Consorzio Agrario. Inoltre: l’adozione del P.I.I. non motiva analiticamente il perché dell’aumento di volumetria da 12.000 a 15.500 mc e si riferisce ad una nuova strada di collegamento di cui nessuno tra privato e Comune ne ha la totale “disponibilità”.
Per quanto sopra appare quindi illegittima, a nostro avviso, la procedura adottata per il P.I.I.

CONCLUSIONI
Se il privato persegue evidentemente i propri interessi (economici) e non sempre si può pretendere che sia sensibile ai valori di tutela ambientale, ben altra responsabilità spetta alla pubblica amministrazione che ha il compito di soddisfare il bisogno di oggi degli attuali cittadini.
La struttura residenziale e commerciale costituisce ad avviso di questo Comitato un costo eccessivo in termini di sostenibilità e consumo della risorsa del suolo, che non è pienamente compensato dalla proposta presentata, carente dal punto di vista dell’innovazione e della sensibilità alle tematiche ambientali.
Dato che lo stesso Statuto del Comune di Gaggiano prevede la “partecipazione”, riconoscendo un ruolo centrale dei cittadini, sarebbe molto utile se fossero organizzati diversi momenti di partecipazione dei cittadini, utili al miglioramento del progetto e alla limitazione degli effetti dannosi, senza considerarli già preliminarmente come “clacque” di qualche gruppo politico presente in Consiglio comunale.
Per tutto quanto sopra il Comitato NO7 piani chiede pertanto che il P.I.I. in questione non venga approvato in via definitiva, ritenendo necessaria una seria riflessione su quanto sopra esposto e invita ad un’opportuna svolta di buon senso, in considerazione che un’altra colata di cemento va a depauperare ulteriormente questo invidiato territorio.
Purtroppo è luogo comune che di quella cultura e di quella attenzione al territorio, non esiste più traccia.
Si vogliono costruire nuovi edifici, si fa “edilizia”, si deroga spesso al piano regolatore, ma non si fa urbanistica; fare urbanistica, si sa, significa progettare e realizzare la città promuovendone lo sviluppo armonico, non semplicemente costruire nuovi edifici assecondando le esigenze dell’economia dimenticando quelle della comunità e del territorio, inteso come un insieme organico tra residenti, cittadini utenti e ambiente. Si fa appello alla sensibilità di questa Amministrazione perché sia evitato con questo intervento un ulteriore sfregio alla città e, sopra tutto, si determini un peggioramento complessivo della qualità del vivere in un quartiere già cementificato.
Il Comitato NO7 piani torna infine a chiedersi le ragioni per le quali non si attende la predisposizione del P.G.T. prima di approvare piani e varianti che dovrebbero essere, appunto, governati dal nuovo strumento urbanistico.
Si richiede di essere sentiti per quanto sopra descritto.

Cordiali Saluti
Il Presidente del Comitato NO7piani:
Silvano dr. Sacchi

Il Coordinatore del Comitato NO7piani:
Tiziano Gregori

Gaggiano, 10.11.2008

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